Thursday, September 26, 2013

Sapori d'autunno

L'autunno è alle porte. Se penso all'autunno in Italia, sapete cosa mi viene in mente? Le belle castagnate che si facevano! Si andava il sabato o la domenica pomeriggio nei boschi a raccogliere le castagne e poi, con quelle simpatiche padelle bucherellate, si facevano le caldarroste.
E ognuno aveva la sua "ricetta": chi diceva che andavano avvolte in un panno bagnato col vino, chi con un panno con l'acqua, chi le tagliava e chi invece faceva solo un buchino...
C'è chi sostiene che quelle piccole siano più saporite, chi preferisce quelle grandi. Chi le sbuccia (o sguscia?) e le mangia, chi le apre in due per evitare di mangiare eventuali vermi ospiti malgraditi.



Chi è cresciuto a Ivrea ed è della mia generazione, sicuramente ricorderà "la vecchietta": una signora che col suo carretto andava in giro per la città a vendere le caldarroste. Poi sostituita da "il gobbo".
Il profumo di caldarroste che aleggia per VIA PALE e in piazza Ottinetti...
E il castagnaccio? Quando tornavo da scuola e sentivo quel profumo in casa, seguito da una tazza di tè, sapevo che l'autunno era arrivato.



Niente castagne qui. E' una disdetta!

Fino al 1950 i castagni occupavano il 25% delle foreste dell'Est degli USA. Erano la principale risorsa di legno.
Nel 1950 arriva, pare dall'Asia, un fungo chiamato chestnut blight uccide in breve tempo quasi tutti i castagni. Da alcuni anni gli scienziati Americani stanno studianto per produrre un tipo di castagno che sia resistente a questo fungo. Per ora ancora senza particolare successo. 

Quindi le caldarroste rimangono un ricordo anche per quest'anno! 

Tuesday, September 24, 2013

Chi ce la fa a resistere...???

Click sull'iconcina... per spoilerone Series Finale di Dexter!

Sunday, September 22, 2013

Piccoli "Bimbiminchia"... crescono!!!

September 2011
September 2012
September 2013
September 2011
September 2012
September 2013

Saturday, September 21, 2013

Siamo alle solite...

Contraddizioni, contraddizioni, contraddizioni...

...si arriva al Miller Park un po' in ritardo, come ogni venerdi' sera quando il tempo tra' l'uscita dall'ufficio e l'inizio della partita sembra galoppare.
Ormai il rituale - ufficio, casa, cambio tattico, "siete pronti?" x 1000, auto, I94, I894, Loomis Rd., parking, passeggiata, ingresso dal left field - e' consolidato.
Ci aspetta una sorpresa appena passati i tornelli.
I due "siblings", al solito, fanno da apripista e, al solito, il simpatico benvenuto di commessi a regalarci gadgets e buoni sconto a profusione.
Il primo gadget e' lo Schedule Magnetico (da attaccare al frigo per intenderci) della prossima stagione dei Brewers:
Bello, pratico, essenziale!!! Con un solo avvertimento che non ti scrivono da nessuna parte:
Tenetelo lontano da Telefonini, Carte di Credito/Debito, Tessere magnetiche!!!

Il secondo gadget viene negato ai due pollastri con un perentorio "Only for 21 and over..."
Ve lo faccio vedere, poi, se non indovinate, ve lo dico:
 

 Su, dai... un piccolo sforzo... vi aiuto...
Arriva... arriva...
Spiegato l'arcano... lo Sponsor e' il locale casino'... Ergo... MAGGIORE O UGUALE DI 21 ANNI!!!

L'ulteriore contraddizione e':
Qui tra poco ci saranno tra i -1 C e i 10 C all'ombra... sicuri che siamo ancora in stagione BBQ?!?!?!

Comunque... partita con fiammata iniziale... calma piatta fino agli ultimi 4 inning... poi ancora tensione alle stelle e sconfitta di misura nel primo inning supplementare. Pazienza...
Ci consoliamo con la corsa delle salsicce vinta da LUIGI, la SALSICCIA ITALIANA!!! (quella col n.3, i baffoni e la divisa da cuoco!)

Un saluto ai nostri Birrai e al nostro Miller... "Arrivederci" o "Addio"??? boh, lo scopriremo solo vivendo!


Un'ultima nota di curiosita' sulla odierna giornata di Baseball; Baltimore Orioles dai Tampa Bay Rays.
Partita cominciata alle 7pEDT, durata 6h54' (si SEI ORE E CINQUANTAQUATTRO MINUTI), 18 innings disputati. Dei 21,247 spettatori registrati nella serata, in 2,000 circa lasciano lo stadio alle 2:30aEDT del giorno dopo. Altro particolare: alle 11 circa, tutti le concessions all'interno dello stadio chiudono e le fontanelle dell'acqua vicino ai bagni sono l'unica fonte di sostentamento!

Friday, September 20, 2013

E' successo a Chicago, eh, Ma, Pa... non a Kenosha!

Come vi spiego tutte le volte che ci anticipate il Meteo in funzione delle temperature di Chicago che leggete sui giornalacci di regime.
Per darvi un'idea, qui stiamo parlando di qualcosa che e' successo a 120 Km di distanza... tipo Ivrea => Milano... per intenderci.
Non c'e' nulla di cui preoccuparsi!
 

Postseason

Da un po' non postavo di Baseball... fatto sta che le calzette hanno conquistato con largo anticipo la fase successiva del Postseason... incrociamo tutto l'incrociabile... e pure quello che ci racconta Vittorio Cosma in "Uomini col borsello (Ragazza che limoni sola)"


Saranno i barboni che ormai imperversano sul musetto di quasi tutti?!?!?!

E per non saper ne' leggere ne' scrivere, intanto noi ci andiamo a vedere stasera la terzultima di stagione dei nostri Birrai al Miller:

Thursday, September 19, 2013

Atti deprecabili...

Eccomi. Questo post mi tocca sul vivo, non posso proprio esimermi dal raccontare l'episodio odierno e metterci la mia opinione.

I miei figli sono appena tornati a casa da scuola, decisamente incazzati alterati! Tanto che non capivo nemmeno cosa mi stavano dicendo. Li ho fermati e li ho fatti ricominciare uno per volta.
Ecco cos'è successo.
Premessa: il giovedì mia figlia ha volleyball pre-scuola (alle 7:10) quindi non fa la strada col fratello. E quasi non si vedono.
Quindi stamattina quando si sono incrociati, come spesso succede quando si salutano, si sono abbracciati. ODDIO CHE SCANDALO!!! Be', è una cosa a cui, mi è stato più volte detto, la gente qui non è abituata. Ma... addirittura essere sgridati da un'insegnante... Mica si stavano menando! E nemmeno si stavano baciando in bocca... si sono solo abbracciati...
Mio figlio ha spiegato all'insegnante che sono fratello e sorella (siblings). Ma a nulla è valso. L'insegnante ha detto che è un "atto" deprecabile.

E io che ho sempre pensato che gli atti deprecabili fossero ben altri... 
Ma cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli? <<Non dimostrate al mondo di volervi bene, mostrate indifferenza l'un l'altro. E, anzi, magari menatevi che così rientrate nella norma.>>

Mio figlio non si piega. L'amore per sua sorella è incondizionato.

La colpa è mia: ricordo che con le mie sorelle o con mio fratello si andava in giro mano-nella-mano e... UDITE UDITE... CI DIAMO IL BACIO SULLE LABBRA OGNI VOLTA CHE CI SALUTIAMO!!!

Ma che pessima madre che sono. Che pessimi insegnamenti dò ai miei figli...

Thursday, September 12, 2013

Lake Michigan Waterspouts Prompt Tornado Sirens in Kenosha, Wisconsin

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Momenti di gloria e qualche minuto di apprensione oggi, fortunatamente senza conseguenze!!!

Un'esercitazione mica tanto esercitazione anche per i due fringuelli che, ormai forti degli innumerevoli "drills" sono stati bravissimi ad andare, con l'assistenza del personale scolastico, al posto giusto al momento giusto.

Francy (a scuola):
"Stavamo facendo lezione e al loudspeaker hanno detto: <<There's a big storm, everybody calm down and go to your places>>. Siamo andati al banco della maestra, hanno spento le luci e ci hanno fatto mettere con le mani incrociate e dietro al collo. Siamo stati cosi' per un paio di minuti e finalmente al loudspeaker ci hanno detto: <<ora e' tutto finito, potete tornare alla vostra lezione>>"
"Ho avuto un po' paura perche' non sapevo se papa', mamma e Ste stavano bene e sapevano cosa fare... pero' e' stato anche exciting!"
Stefano (a scuola):
"Eravamo in Cafeteria, io ero andato a prendere il lunch. Mentre ero a pagare alla cassa vedo tutti i miei compagni che si dirigono verso la palestra. Alcune insegnanti dicevano ai ragazzi: <<lasciate giu' il cibo e andate>>. Ci siamo diretti negli spogliatoi della palestra dove ci siamo seduti tutti per terra, mentre alcuni compagni chiamavano allarmati a casa. Dopo 1 minuto circa, il Dean ci ha fatti ritornare alla Cafeteria dove la preside ci ha spiegato che si trattava di un allarme tornado"
"Non avevo paura pero' ero un po' preoccupato per Francy e speravo che i suoi insegnanti si prendessero cura di lei. Ero pero' certo che la scuola si sarebbe preoccupata di tenerci al sicuro."
Renata (a casa):
"Quando ho sentito le sirene mi sono spaventata, pero ho guardato i vari siti meteo e non vedevo nessun'allerta. Mi sono tranquillizzata e o chiuso le finestre perche' c'era il vento forte e iniziava a piovere orizzontale. Non sapevo bene dove andare in caso ci fosse stato il tornado. Dopo pochi minuti e' finito tutto"
"All'inizio ero un po' spaventata, poi mi sono tranquillizzata perche' e' finito tutto molto in fretta."
Mentre Ale (in ufficio):
"Oh, raga... Minchiaggrandina... non possiamo ancora andare a mangiare!" o equivalente, in Spaghetti English, ai colleghi!
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Tuesday, September 10, 2013

Parliamo di come...

...questi 99°F (37.22°C) di oggi...


...diventeranno in meno di 3gg dei fantastici...

18°C di Massima e 6°C di Minima

Root Beer anche in Italia

Ricordate che vi ho raccontato di quegli amici che, all'inizio di Agosto, sono venuti a trovarci? Quelli che ho portato alla Jelly Belly Factory. Ebbene, uno del gruppo, Simone, è particolarmente goloso di root beer, tanto che si è comprato 1kg di Jelly Belly alla root beer.
Ora, non so chi di voi ha mai avuto modo di sorseggiare questa bibita americana, io sì. E vi posso dire che è una roba OSCENA! Ma qui impazza!
Questa bibita si otteneva originariamente dalla radice di Sassafras... NON CHIEDETEMI CHE PIANTA SIA!

Nasce nel 18° secolo, quando le famiglie dei contadini se la facevano in casa (nella versione leggermente alcoolica). Fu poi un farmacista che nel 1876 provò a venderla ad una fiera a Philadelphia, come MIRACLE DRUG (Medicina miracolosa). Miracolosa per cosa non ci è dato saperlo! In origine voleva chiamarla root tea ma per poterla vendere ai minatori della Pennsylvania, la dovette ribattezzare root beer. Durante il proibizionismo se ne vendeva solamente la versione non-alcoolica (almeno ufficialmente, ndb).
Nel 1960 si scoprì che la Sassafras, la pianta dalle cui radici si otteneva la root beer, era cancerogena e ne venne bandito l'uso. Potevano rinunciare alla vendita? Non sia mai! Cominciarono a sperimentare l'uso di aromi artificiali ed ecco che gli Americani possono continuare a bere la loro amata bevanda!
Ma mica solo in America... eh no! Anche in Italia qualcuno la serve...


La servono così: in CALICE! Dove? Qui, a Giustospirito, la fabbrica della birra. Dove servono fantastiche birre e si mangia... BENE trovandosi a pochi minuti dal centro di Reggio nell'Emilia.
Prezzo di una bottiglia di Root beer from Chicago da 33cl: 6€!!!

Ringrazio Simone e il suo amico, in foto, per l'autorizzazione alla pubblicazione, e per tutte le informazioni!!!

Tuesday, September 3, 2013

Death... senza perifrasi o ipocrisia...

Death be not proud, though some have called thee
Mighty and dreadfull, for, thou art not so,
For, those, whom thou think'st, thou dost overthrow,
Die not, poore death, nor yet canst thou kill me.
From rest and sleepe, which but thy pictures bee,
Much pleasure, then from thee, much more must flow,
And soonest our best men with thee doe goe,
Rest of their bones, and soules deliverie.
Thou art slave to Fate, Chance, kings, and desperate men,
And dost with poyson, warre, and sicknesse dwell,
v And poppie, or charmes can make us sleepe as well,
And better then thy stroake; why swell'st thou then;
One short sleepe past, wee wake eternally,
And death shall be no more; death, thou shalt die.
John Donne (1572-1631)

12 Agosto 2013

La notizia arriva in ufficio in un mattino di mezzo Agosto... perentoria... triste... per certi versi inaspettata, per altri meno. Arriva via mail, con poche parole, con le usuali perifrasi:


Esattamente come da noi, la brutale evidenza viene annacquata e appannata dalla consueta illusione racchiusa in una sensazione di non definitivo e terminale "allontanamento". "Ci ha sorpassati...", "Ci ha preceduti...", "Ci rivedremo presto..."
A brevissima distanza da questa comunicazione ne arriva un'altra, che si trasforma, come per magia, in un minuscolo rettangolino "busy" sulle agende elettroniche di ciascuno:
"Please join in the Yyyyyyyyyyy Conference Room for a brief meeting at 9:30 this morning."
La partecipazione e' massiccia; si avvicinano a passo celere, lo sguardo alla propria punta dei piedi. Mestizia e silenzio trascinano i partecipanti ad una delle innumerevoli laiche celebrazioni di accompagnamento in questo "passaggio".
A turno le parole di amici e colleghi ricordano frammenti di vita, di lavoro e di condivisione... ridanno contegno e personalita' alle lacrime.
Il testimone verbale passa di bocca in bocca, di cuore in cuore.
Al rientro alle scrivanie si incrociano anche i ritardatari. Banali scuse tentano di addomesticare gli sguardi di biasimo per chi ha deciso una differente assegnazione delle priorita' agli impegni della mattinata.

E successivamente, ancora via mail:
Here is the details on Xxxxxxxxx visitation.
http://www . h e r i t a g e f u n e r a l . com/obituaries/Xxxxxxxxxxxxx/#!/Obituary
Eccola qui... la "Gestione della Morte" a stelle e strisce in tutta la sua modernita', veloce, efficiente, puntuale, precisa, comoda, modellata anche nelle impercettibili sfumature di business.
In perfetta forma e tempismo per "Attraversare il Ponte Insieme" - "Crossing the Bridge Together"


Alla portata di un click... si possono mandare fiori e regali reali o virtuali; condividere ricordi; caricare foto e video; accendere candele; condividere il tutto su facebook, su twitter o via mail.
Si puo' pianificare il tutto in largo anticipo (il perche' e' prontamente spiegato); si ha a disposizione una dettagliata checklist; si puo' compilare online e con calma la form di richiesta.
Se pensi di non potercela fare da solo, non preoccuparti: C'e' il pacchetto "Aftercare" gestito dal tuo personale "Continuing Care Coordinator"
"Our job does not end after the funeral arrangements or after the funeral service has been held. We are here to continue to care for you long after your loved one's funeral.  Through our years of experience and going through the loss of a loved one ourselves we understand that your grief, your questions, and your concerns do not stop just because the funeral has concluded. We are here to continue to help.
Through our aftercare program, our Continuing Care Coordinator will keep in touch with you after the funeral to help provide you with helpful guides, resources you may be in need of, and a useful checklist of things that may need to be done over the next few days or weeks. We are here to provide resources to any surviving family members that address both the emotional and legal concerns and challenges that occur after the loss of a loved one. We are here to offer authentic compassion and understanding as the healing process begins.
"
Non Sarai Solo... ci sara' sempre qualcuno online a tua disposizione 24 ore su 24, 7 giorni su 7 per supportarti:
"With our online grief support you’re assured of our commitment to helping you through this difficult time. It doesn’t matter what time of day, or what day of the week you need support, we're here for you. You can access online counseling services, join in group grief support, or watch our interactive videos, anytime: 24/7. No matter how you feel at this moment, you have our commitment - you're never alone.
Dr. Jane Doe - Executive Counseling Director
I bring both personal and professional experience with death and grieving to every counseling situation, which includes the creation of this set of grief counseling resources. I know them to be the best available online today. Whether your loss has been sudden or expected, I'll help you learn to cope with the depth of emotions and experiences that are part of healthy grieving."
E per non farti mancare proprio nulla... ecco:
  • Funeral Etiquette
  • Merchandise
  • Frequently Answered Questions
Anche se non sei "uno di famiglia" ma un "semplice" collega conosciuto da poco con cui ho condiviso parte della mia professione qui, mi stringo lo stesso a te e ai tuoi cari per un ultimo sentito, gratuito e sincero saluto.

21 Agosto 2013

Le radici del cuore e della famiglia sono Italiane, Calabresi per la precisione.
Radici che ti fanno spalancare la porta di casa a 4 perfetti sconosciuti venuti anche loro dal Belpaese.
Radici che ti fanno aprire dispensa, frigo, cantina, anima e scrigno del passato a partire da una sera a cena.
Radici che alimentano un profondo senso della famiglia che riunira', poi, in un torrido pomeriggio di Agosto lontano dalla punta dello stivale, in una citta' di origini indiane della provincia nordamericana.
Erano tante le persone raggiunte da quel TamTam di telefonate e di notizie che si rincorrevano di voce in voce poco prima che scendesse il buio...
"Funeral services will be held on Monday, Aug. 26, at 10:30 a.m. from Proko Funeral Home. Mass to be Celebrated at 11 a.m. at Our Lady of Mt. Carmel Catholic Church. Entombment to follow at All Saints Mausoleum. Visitation will be held on Sunday from 4 p.m. until 7 p.m. on Sunday at Proko Funeral Home."
Lasciamo l'auto in un parcheggio gremito all'inverosimile; ci avviamo per la Visitation verso l'ingresso della bassa costruzione della Proko Funeral Home.
Gli anelli di questa famiglia si intrecciano con tratti somatici che disegnano in gran parte il sud della nostra penisola e in piccola parte rappresentano le inevitabili appendici di mescolanza e integrazione di ancestrale ed emigrante fattura.
La fila di persone flette lievemente a sinistra per non intralciare in strada il continuo andirivieni delle auto.
L'andatura e' estremamente lenta e si alterna a lunghe pause. Il serpentone si snoda per tutti i locali interni dell'agenzia, preparati alla celebrazione delle esequie.
Nonostante l'origine cattolica, non sono molte le tracce presenti a vista.
I locali sono ampi e in lontananza, oltre i muri ordinati e alternati di persone, si intravvedono i familiari piu' prossimi.
Procedendo per questo immaginario e tortuoso sentiero, troviamo sulla nostra sinistra un tavolino con un mazzo di bigliettini e carte da lettera; ulteriore occasione per lasciare un pensiero, anche materiale, alla famiglia.
L'abbigliamento circostante e' estremamente lontano dai canoni a cui siamo abituati in Italia. Polo e Shorts convivono con vestiti o piu' serie camicie e pantaloni dalle tinte color cielo d'Ottobre che spesso raggiungono pero' anche estremi al limite dello sgargiante.
L'abito femminile e' anch'esso variopinto e variegato non disdegnando, a volte, pericolose incursioni in aree sartoriali con limitate risorse materiali.
Insomma, tra i partecipanti risalta lo stridente accostamento tra il sobrio ricercato e il cangiante e, a volte, malizioso casual.
L'atmosfera e' schizofrenica. Si passa dalle gioiose esclamazioni di chi si ri-incontra dopo anni di forzata lontananza, al mesto e greve silenzio di chi fa fatica a contenere l'emozione, alla caciara ad alta voce di chi si racconta del piu' e del meno. Il brusio a tratti si trasforma in fastidioso cicaleccio.
Lungo il cammino alla nostra destra, troviamo 4 o 5 piedestalli con altrettante ampie bacheche a cui sono attaccate fotografie di famiglia.
La bara, aperta per meta', e' circondata di composizioni di nastri e di fiori tricolori; contributo, probabilmente, delle innumerevoli associazioni di italo-americani a cui il nostro Angelo partecipava assiduamente.
Il lavoro di chi si e' occupato di ricomporre il volto della salma lascia molto a desiderare.
La processione prosegue poi con l'incontro e il conforto ai parenti che, dai piu' prossimi ai piu' lontani, sono allineati uno di fianco all'altro subito a ridosso della bara.
Ci approssimiamo verso l'uscita dove, se possibile, la coda si e' ancora allungata all'esterno dell'edificio.
L'intimita' dell'auto che ci riporta verso casa ci permette quindi di condividere luci, ombre e stravaganze di questa particolare cerimonia. Per un crudele scherzo del destino, esattamente due anni fa, questo Angelo e sua moglie Olga ci aprivano le porte della loro casa.

Il lunedi' mattina, Mom e un altro caro amico di Famiglia si recano al funerale.
La Chiesa è un edificio basso e moderno. L'interno è estremamente semplice e di delicati colori pastello: i vetri alti e colorati, le pareti. Molto sobria. Si attende l'arrivo della bara e dei famigliari stretti guardandoci intorno per riconoscere, o conoscere, i volti dei presenti. Tanti. Di ogni età. Non possiamo non notare la bambina davanti a noi che gioca col suo iPad: ma come facevano i nostri genitori a portarci ai funerali e lasciare che ci annoiassimo? Ma quando alla mamma della creatura suona il cellulare nel pieno della cerimonia... capisco tante cose. Che delusione?
La bara arriva trasportata, oltre che dagli impiegati delle pompe funebri (casa del funerale, come la chiamano qui), dai giovani parenti di Angelo.
Al rito partecipano ben 7 preti.
L'effetto della messa recitata in Inglese è stranissimo alle mie orecchie per cui decido di non farci caso e di recitarla in Italiano: sono sicura che Angelo non me ne vorrà.
C'è anche una voce femminile che canta (male) e quando alla fine prova a cantare in italiano sbagliando le parole, mi piange il cuore!
Ma non posso non notare com'è vestita la gente. I famigliari stretti sono vestiti in nero. E va bene. Io e altre persone, siamo vestiti in modo normale. Ma... a tutto c'è un limite: qualcuno si è proprio confuso e pensava di andare ad un matrimonio... donne e bambine che gareggiavano per la minor quantità di stoffa da indossare, colori sgargianti quasi abbaglianti, "tacco 12" era lo standard. Ecco, questo è davvero troppo. E' di pessimo gusto!
Uscendo dalla Chiesa mi accorgo che alle mie spalle c'è una vetrata: si permette in questo modo a genitori con bambini piccini e rumorosi, di poter partecipare alla cerimonia senza infastidire nessuno.
I saluti di rito. Poi l'addetto della casa del funerale passa a distribuire una bandierina magnetica da attaccare all'auto con scritto "funeral".
La sepoltura sembra riservata ai parenti stretti e lasciamo cosi il necessario raccoglimento alla famiglia, allontanandoci con discrezione.

Succede tutto in 3 giorni...

Sarà l'influenza. Ma forse la giornata un po' "speciale". Oggi mi sono lasciata andare ad alcune riflessioni... la nostalgia a volte mi avvolge come una coperta calda e morbida.

Prima riflessione: il tempo VOLA.
Ecco quello che può succedere nel giro di un paio di giorni o poco più!!!
GIORNO 1
Il mio ragazzo inizia la PRIMA ELEMENTARE con uno zaino più grande di lui...






GIORNO 2
La mia ragazzina in questo modo si accinge ad iniziare la PRIMA ELEMENTARE: 
 




GIORNO 3
Come si sia arrivati in due soli giorni a tutto questo, non riesco proprio a capirlo:


Insieme, ancora una volta, si dirigono alla fermata dello School Bus: lui pronto ad entrare nell'8th grade (3^ media) e lei nel 6th grade (PRIMA media)...
E nel frattempo, fra il GIORNO 1 e il GIORNO 3, hanno affrontato un trasferimento TRANSOCEANICO e ora parlano correttamente 2 lingue... forse l'Inglese meglio dell'Italiano!

Seconda riflessione: in ricordo di quella mattina... 
Era una calda mattina d'agosto, per la precisione era l'8 agosto. Alle 6 mi sveglio per preparare la colazione a Big Papi (evento che raramente accade mentre sono in vacanza). Succede che anche Annalisa, nostra ospite con la sua meravigliosa famigliola e una coppia di amici, si sveglia a quell'ora. Ed è così che ci ritroviamo io e lei, sedute una di fronte all'altra al tavolo. Lei sorseggia il suo tè, io il mio caffelatte. E chiacchieriamo... chiacchieriamo... chiacchieriamo... ci lascia così Big Papi mentre si reca in ufficio, e ci troveranno così tutti gli altri abitanti della casa qualche ora dopo... tè e caffelatte ormai finiti ma le chiacchiere ancora NO!!!
Mi manca sai? E' stato piacevole. Come lo è stato una mattina di un anno prima quando erano Dario e Giò nostri ospiti.
Raccontare tutto questo, a voce alta, ha un effetto completamente diverso.

E ora... aspetto il ritorno, fra qualche ora, dei miei "remigini"!!! Mentre per avere un'altra chiacchierata così... chissà?!